SALVATOREMARCON – L’ARTISTA

SALVATOREMARCON
L’ARTISTA

Accade spesso di nutrire una sorta di timore, come una certa riserva, nel conoscere un artista di persona. Quando leggiamo la sua opera non soltanto facciamo di lui una trasposizione fantastica secondo i nostri miti immaginari, ma attribuiamo all’artista I anche quei profili, ricami e orli che insieme ne inventano il personaggio. Delude lo scoprire una realtà tanto diversa da quanto ce l’eravamo immaginata, mentre ci si sente rassicurati alla prospettiva che l’artista e il messaggio delle sue opere concordino e si equivalgano. L’esperienza di noi spettatori si fa immediatamente più intensa ed eccitante.
E’ stato così con Salvatore Marcon. Conoscerlo vuoi dire stupirsi. L’uomo e il personaggio-artista non sono disgiunti e diversi, ma uno compenetra l’altro in modo tanto incredibile da suscitare meraviglia. La sua dedizione per l’arte è totale e per spiegarla non c’è modo migliore del prendere in prestito le sue stesse parole:

“non solo faccio pittura, ma la vivo”

Per appellarsi pittori non è sufficiente avere una buona mano e dipingere nel tempo libero, ma è necessario vivere nella pittura, immergersi in essa, farne lo propria forma di espressione più significativa, dedicarsi ad essa con impegno e costanza.
È senz’altro questo stretto rapporto con la sua pittura il tratto più determinante della personalità di Salvatoremarcon, ma un altro aspetto, la caratteristica forse più curiosa sia dei suoi quadri che del- l’artista stesso, attrae da subito l’attenzione di chi lo incontra per la prima volta: è la bizzarria. Quella stessa che si legge nei quadri si ritrova nella persona, nel suo modo di vestire, di comportarsi, di parlare. Il gioco e la sagacità, che si esprimono sia nel linguaggio, in quello parlato come in quello visivo, sia nell’uso del colore, in pittura come nella vita, sono impenitenti e irriducibili.

Il colore è un elemento fortissimo in Salvatoremarcon, è il punto di connessione tra la sua pittura figurativa trattata con tecniche tradizionali e il forte contenuto simbolico dei suoi soggetti. L’arte di Salvatoremarcon è infatti una pittura di contenuti e il suo significato va ricercato non nell’apparenza della raffigurazione, ma nelle tematiche. Il motivo più evidente è l’accostamento stravagante e assurdo di immagini inverosimili prelevate dal mondo reale. Da dove vengono queste immagini? Sono tracce di Magritte, di Man Ray, degli altri artisti che hanno fatto agli inizi del Novecento il Surrealismo, ma acquattata in qualche particolare c’è anche l’esperienza dei simbolisti, dei quali Salvatore Marcon recupera soprattutto i procedimenti mentali. Soprattutto però c’è l’arte di Salvatoremarcon, creativo fino alla stravaganza. Gli accostamenti e i contrasti visivi dei suoi quadri sono lontani dalle sperimentazioni surrealiste, che svuotavano i loro giochi di qualsiasi significato e rifiutavano ogni legame con l’attualità e con la società. Le stravaganze di Salvatoremarcon nascon- dono al contrario un preciso significato e un profondo legame con l’attualità, spesso amaro seppur mitigato dalla sembianza del gioco. Dietro alle immagini di immediata lettura e apparentemente surrealiste si nasconde dunque un articolato intrico di simboli, non oscuri, ma al contrario ben riconoscibili tanto da apparire stereotipati. È stato proprio Salvatoremarcon a coniare per la sua ricerca artistica la definizione di “Stereotismo” del simbolo.